Doping da monossido di carbonio: una pratica controversa al Tour de France?

Il Tour de France 2024 si è concluso, rivelando prestazioni impressionanti e innescando discussioni appassionate. Questa edizione è stata segnata dalla supremazia di Tadej Pogacar, la cui apparente disinvoltura ha sollevato molti interrogativi. Un'indagine ha rivelato che diversi team, tra cui Visma-Lease a Bike, UAE Emirates e Israel-Premier Tech, stanno presumibilmente utilizzando riciclatori di monossido di carbonio per migliorare le prestazioni dei loro ciclisti. Una pratica non formalmente vietata, ma che pone seri problemi sul piano etico.

Di Jean-François Tatard – Foto: depositphotos.com

Nonostante uno spettacolo spettacolare, con le tre vittorie di tappa dei corridori francesi, la popolarità di un eritreo che ha conquistato il cuore del pubblico, e la feroce battaglia di Richard Carapaz per togliere la maglia a pois dalle spalle di Pogacar, la dominanza di quest'ultimo ha sollevato dubbi. Alcuni attribuiscono questo dominio alla debolezza dei suoi concorrenti, Remco Evenepoel e Jonas Vingegaard, che tornavano dalla convalescenza, mentre altri lodano il suo approccio rilassato e istintivo che porta una nuova freschezza al ciclismo. Anche Adam Yates ha ammesso che in UAE Emirates spesso non esiste una strategia elaborata in anticipo, e che tutto si basa su decisioni dell'ultimo minuto di Pogastar.

Resta il fatto che i fatti ci sono e a prescindere dalla concorrenza: lo sloveno ha infranto numerosi record di salite, comprese le salite finali verso il Pla d'Adet o il Plateau de Beille, dove ha battuto di oltre tre minuti i tempi di Marco Pantani o Lance Armstrong.

Doping da monossido di carbonio: una pratica controversa al Tour de France?
Tadej Pogacar sembra sempre divertirsi in bici. Un approccio che piace al grande pubblico.

Contesto e pratica

récemment, un'indagine ha rivelato che diversi team, tra cui Visma-Lease a Bike, UAE Emirates e Israel-Premier Tech, utilizzano riciclatori di monossido di carbonio per migliorare le prestazioni dei propri ciclisti. Questo metodo mira a simulare gli effetti dell'allenamento in quota, consentendo agli atleti di aumentare la produzione di globuli rossi, migliorando la resistenza e la capacità aerobica.

Le rivelazioni di Pogacar

Tadej Pogacar, uno dei favoriti di questa edizione del Tour, è stato interrogato su questa pratica. Inizialmente negò il suo utilizzo prima di specificare di avervi partecipato testha lo scopo di valutare la sua risposta all'altitudine. Tuttavia, Pogacar ha affermato di aver completato solo la metà del progetto test iniziale, lasciando dubbi sul reale e completo utilizzo di questo metodo da parte del suo team. Ha inoltre sottolineato che non si è trattato di un'inalazione diretta di monossido di carbonio, ma piuttosto a test per vedere come reagisce il suo corpo a condizioni simili a quelle dell'alta quota.

Implicazioni e reazioni

L’uso del monossido di carbonio, sebbene non vietato dall’Agenzia mondiale antidoping (WADA), pone questioni etiche e di sicurezza. Inalare questo gas può essere pericoloso e il suo utilizzo per migliorare le prestazioni atletiche è visto da molti come una forma di doping mascherato. Le reazioni nel mondo del ciclismo sono a portata di manotaged, con alcuni che chiedono una regolamentazione più severa per prevenire gli abusi. Questa pratica, sebbene tecnicamente consentita, solleva preoccupazioni a causa dei rischi per la salute e delle questioni etiche che solleva.

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Il monossido di carbonio è tossico e può causare la morte in eccesso.

Questa controversia evidenzia i limiti delle attuali normative antidoping e la necessità di una maggiore vigilanza per preservare l’integrità dello sport. Il dibattito sull’utilizzo del monossido di carbonio al Tour de France 2024 potrebbe segnare una svolta nella lotta al doping e nella definizione di pratiche accettabili per migliorare le prestazioni sportive.

L'approccio disinvolto ma efficace di Pogacar e la mancanza di una strategia prestabilita negli Emirati Arabi Uniti, come ammesso da Yates, aggiungono complessità a questo dibattito. Se questa storia del monossido di carbonio solleva interrogativi, ci ricorda anche l’importanza della trasparenza e dell’etica nel ciclismo professionistico. La facilità con cui Pogacar ha dominato i suoi avversari solleva interrogativi, ma potrebbe anche riflettere un talento eccezionale, nonostante le polemiche.

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Jean-François Tatard

- 44 anni - Atleta multidisciplinare, sales coach e consulente sportivo. Collaboratore su siti specializzati da 10 anni. La sua storia sportiva è iniziata quasi con la stessa rapidità con cui ha imparato a camminare. Il ciclismo e la corsa divennero presto i suoi soggetti preferiti. Ha ottenuto risultati di livello nazionale in ciascuna di queste due discipline.

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